Risata patologica: dal riso spastico alla risata "killer" – NeuroPsi
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Risata patologica: dal riso spastico alla risata “killer”

Che cos’è la risata?

La risata è una risposta emotiva, tipicamente umana, a situazioni di gioia, divertimento, benessere oppure a stimolazioni fisiche come il solletico.
Essa nasce dall’attivazione di alcune aree cerebrali, in particolare la corteccia motoria ed il ponte, che a loro volta attivano programmi motori collegati alla mimica facciale associata alla risata e meccanismi che modulano l’espirazione e l’inspirazione. Esistono, quindi, dei meccanismi specifici che coordinano i vari aspetti della regolazione delle risposte emozionali come la risata, che possono, in alcuni casi, non funzionare come dovrebbero e portare ad alcune manifestazioni patologiche.

 

Cosa succede in riferimento alla risata se tali meccanismi sono alterati?

I meccanismi sopracitati possono risultare alterati in diverse patologie neurologiche (epilessia, demenza, ictus cerebrale, tumori cerebrali, Sclerosi Multipla ecc..) e patologie psichiatriche (disturbo bipolare, schizofrenia ecc..). Quando ciò accade, possono verificarsi manifestazioni particolari di “risata patologica”.

Il riso spastico

Consiste in episodi incontrollati di riso, scatenati da stimoli non rilevanti, cioè da stimoli o eventi che normalmente non causerebbero questa risposta emozionale. Anzi, in alcuni casi lo stimolo può avere una valenza opposta: la persona, ad esempio, ride in risposta ad una notizia triste per poi passare bruscamente al pianto. E’ una risata incontrollata che può comparire anche in risposta a stimoli non emotigeni, ad esempio se si compie con la mano un movimento oscillatorio nel campo visivo della persona.
Questo tipo di risata, infatti, non ha una valenza emozionale, non è associato a sentimenti di felicità, è soltanto un atteggiamento mimico: la persona che scoppia a ridere spesso è perplessa della sua risata, la giudica come inappropriata e non capisce perché l’ha fatto.

Il riso spastico è una tipica espressione della sindrome pseudobulbare che si manifesta nella paralisi sopranucleare progressiva, una malattia neurodegenerativa, ed è legata in genere a patologie cerebrovascolari da microinfarti multipli o altre come la Sclerosi Multipla.

Le crisi gelastiche

Rappresentano un raro tipo di crisi epilettiche parziali con focolai in sede fronto-temporale, caratterizzate dalla produzione di riso stereotipato, non correlato al contesto. E’ una risata improvvisa, non scatenata da uno stimolo emotigeno e può essere accompagnata da disturbi del sistema nervoso autonomo e/o alterazioni dello stato di coscienza.
Spesso tali crisi sono legate alla presenza di amartomi ipotalamici, malformazioni benigne che si trovano nell’area dell’ipotalamo.

La risata sardonica

Consiste in uno spasmo dei muscoli facciali che sembra produrre un sorriso, quando in realtà la persona che lo manifesta non sta ridendo. E’ tipica dei pazienti che contraggono il tetano, malattia infettiva provocata da una tossina che produce una paralisi spastica dei muscoli di tutto il corpo, compresi quelli del viso, da cui deriva questa espressione di sorriso a bocca larga.

Il riso fatuo

E’ un riso vuoto, infantile, superficiale, che insorge senza uno stimolo ed in contesti inadeguati. Consiste in risatine spesso accompagnate da comportamenti come mettere la mano davanti alla bocca, alzare le spalle, cercare di nascondersi. E’ tipico di soggetti con danni cerebrali frontali o con psicosi gravi.

La risata “killer”

Consiste in una crisi di riso continuo ed intenso che, aumentando gradualmente, porta ad una rarissima forma di sincope “situazionale”. Non dipende da patologie neurologiche, ma da mancato controllo da parte della persona che non riesce ad interrompere la risata: la persona colpita, tipicamente, in un contesto comico non riesce a smettere di ridere fino allo svenimento. La sincope che ne deriva è legata, probabilmente, ad alterazioni dei meccanismi che regolano la pressione arteriosa.

 

Dott.ssa Adriana Esposito