Stress: cos’è esattamente?
La parola Stress è stata introdotta in ambito psicologico da Walter Cannon per indicare la reazione fisiologica causata dalla percezione di situazioni avversive o minacciose. Il termine è stato mutuato dall’ingegneria, in cui si riferisce alla tensione provocata dall’azione di forze fisiche su un corpo: una forza applicata ad un oggetto provoca una deformazione dello stesso e, ad un certo punto, alla sua rottura.
In maniera analoga, anche l’organismo si modifica plasticamente in risposta ad uno stress esterno: si plasma, si modifica, fino a quando lo stress prolungato arriva ad un punto di rottura.
Cosa succede in situazioni stressanti?
Uno stimolo stressante induce una risposta nel nostro corpo attraverso l’attivazione di diversi sistemi biologici nel tentativo di facilitare l’adattamento. Di fronte ad una situazione stressante o minacciosa, la responsabile della risposta allo stress è la preparazione dell’organismo all’attacco o alla fuga, accompagnata da risposte autonomiche ed endocrine: una situazione pericolosa, in natura, spinge qualsiasi animale ad attaccare (ad esempio un altro animale) oppure a scappare.
Quali sistemi si attivano?
– Il sistema autonomico simpatico, attivazione che rappresenta la risposta acuta che aiuta a mobilizzare le risorse energetiche del corpo per preparare l’organismo all’attacco o alla fuga. Con tale attivazione avviene un aumento del battito cardiaco, vengono inibite l’attività digestiva e la salivazione, viene rilasciato glucosio dal fegato. Inoltre, l’attivazione del sistema simpatico stimola la midollare del surrene a secernere adrenalina e noradrenalina che servono rispettivamente a rendere disponibili le riserve di glicogeno immagazzinate nei muscoli, in modo da fornire l’energia necessaria a sostenere uno sforzo intenso, e ad aumentare l’irrorazione ematica nei muscoli e nel cuore.
– il sistema endocrino, attivazione che rappresenta la risposta a lungo termine e che produce la secrezione di ormoni dalle ghiandole surrenali. In particolare, avviene l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene che porta ad una cascata di eventi fino alla secrezione di cortisolo dalle ghiandole surrenali. Il cortisolo influisce sul metabolismo del glucosio, agevolando la produzione di energia necessaria ad affrontare lo stimolo stressante.
Che effetti ha sull’organismo?
A breve termine la risposta allo stress è adattiva perché consente di preparare il corpo ad una risposta e consente quindi la sopravvivenza, ma a lungo termine può essere dannosa.
Quando lo stress è molto intenso oppure si protrae nel tempo, infatti, gli effetti sull’organismo possono essere molto gravi.
Lo stress cronico provoca l’iperproduzione di cortisolo che ha effetti deleteri sulla salute:
- ipertensione
- danneggiamento del tessuto muscolare
- diabete da steroidi
- infertilità
- inibizione della crescita
- depressione del sistema immunitario
- effetti negativi sui processi di guarigione
- danni all’ippocampo
I danni all’ippocampo e gli effetti sulla memoria
Da studi condotti sugli animali, è emerso che il cortisolo a lungo termine distrugge i neuroni dell’ippocampo, area del cervello che svolge un ruolo importante per la memoria. E’ probabile, quindi, che le situazioni stressanti nel corso della vita aumentino la possibilità di comparsa di problemi di memoria con l’avanzare dell’età. Ad avvalorare tale ipotesi, c’è l’evidenza che persone esposte a stress cronico o persone con disturbo post-traumatico da stress sono più vulnerabili allo sviluppo della demenza di Alzheimer.
Da studi di neuroimmagine si riscontrano, inoltre, lesioni ippocampali ed una riduzione del volume dell’ippocampo in soggetti depressi che presentano una costante risposta allo stress con alterazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed eccesso di produzione di cortisolo, in adulti con disturbi stress-correlati e una storia di abusi infantili e nei veterani di guerra con disturbo post-traumatico da stress.
Come può essere affrontato lo Stress?
L’esistenza di una stretta relazione tra stress e salute è indubbia, per cui sono necessari interventi mirati a ridurre la risposta allo stress in situazioni in cui è eccessiva. Per i soggetti esposti a situazioni particolarmente stressanti, ad esempio lavoratori che svolgono mansioni per le quali sono costantemente esposti ad eventi catastrofici (militari, vigili del fuoco, operatori di primo soccorso) ma anche soggetti che vivono quotidianamente una situazione personale stressante, un possibile strumento di prevenzione degli effetti negativi provocati dallo stress potrebbe essere costituito da un percorso psicologico finalizzato all’insegnamento di tecniche di gestione delle emozioni e strategie di coping cognitivo, cioè strategie cognitive e comportamentali messe in atto per fronteggiare una situazione difficile e stressante, che consentano di modificare l’impatto emozionale della situazione o del problema che minaccia il proprio benessere.