Empatia: Che cos'è? Come si sviluppa? E' innata o è acquisita? – NeuroPsi
Empatia e cervello

Empatia: Che cos’è? Come si sviluppa? E’ innata o è acquisita?

Che cos’è l’ empatia?

L’ empatia indica la capacità di comprendere gli stati d’animo di chi ci sta di fronte, di “mettersi nei panni dell’altro”, di “sentire” le emozioni altrui. Significa esperire ciò di cui altre persone fanno esperienza ma allo stesso tempo attribuire tali esperienze agli altri e non a sé.

L’empatia si basa su un processo di simulazione interna degli stati mentali altrui: studi sugli esseri umani hanno dimostrato che osservare le azioni o le espressioni facciali di altre persone induce un’attivazione nell’osservatore degli stessi circuiti neurali che si attivano quando è l’osservatore ad eseguire le stesse azioni o ad assumere le medesime espressioni facciali.

Esiste una classe di neuroni, denominati Neuroni Specchio, che si attivano sia quando un soggetto esegue un movimento sia quando vede lo stesso movimento eseguito da un’altra persona. La scoperta dell’esistenza di questo “Sistema Mirror” è stata fatta da Rizzolatti grazie agli studi sulle scimmie e dopo la scoperta dei neuroni specchio motori è stata dimostrata l’esistenza di un Sistema Mirror anche nell’ambito dell’elaborazione delle emozioni: i sistemi neurali specchio si attivano anche nell’osservazione di altre persone che esprimono un’emozione e sono quindi alla base dell’empatia, intesa come riconoscimento dello stato emotivo altrui.

Quando ci troviamo di fronte ad una persona che sta esprimendo uno stato emotivo, sia esso positivo o negativo, si attivano in noi dei meccanismi di riconoscimento automatici ed immediati che scattano a prescindere dalla nostra volontà.  Grazie a questi meccanismi abbiamo la capacità di riconoscere uno stato mentale: si innescano dei processi che attivano in noi lo stesso stato mentale che stiamo “osservando”, stato mentale che resta però a livello potenziale e ci consente di non essere “contagiati” emotivamente, cioè di non provare quello stato mentale come se stesse accadendo a noi, di non piangere se vediamo una persona piangere, di non sentire dolore se vediamo una persona sofferente, di non provare disgusto vedendo una faccia disgustata, ma di partecipare comunque all’emozione dell’altro comprendendola senza esserne catturati.

 

Come si sviluppa l’empatia?

Studi empirici hanno dimostrato che l’empatia è una capacità innata, che si sviluppa universalmente intorno al secondo anno di vita, momento in cui si riscontrano i primi segni riconoscibili di empatia e in cui i bambini iniziano ad agire con in mente chiari propositi altruistici: compaiono i primi tentativi di conforto in risposta alla sofferenza di un’altra persona, l’aiuto, la condivisione dei giocattoli.

Sebbene l’empatia sia innata, tuttavia, è probabile che si sviluppi in maniera ottimale in un ambiente in grado di soddisfare le necessità emotive del bambino, di incoraggiarlo a riconoscere ed esprimere un’ampia gamma di emozioni e di fornire numerose opportunità di scambi emozionalmente significativi che concorreranno ad un sano sviluppo emotivo.

 

 

Quali sono le aree cerebrali coinvolte nei processi empatici?

Molti studi neurofunzionali hanno evidenziato i meccanismi neurali alla base dell’ empatia. Oltre alle aree cerebrali connesse alle emozioni ed al controllo emotivo, come il sistema limbico e le aree frontali del cervello, diversi studi suggeriscono che un importante ruolo è svolto dall’Insula: indagini di neuroimaging funzionale indicano che la corteccia insulare anteriore è costantemente coinvolta in fenomeni di empatia. Da una revisione della letteratura di Lamm e Singer (2010) emerge, ad esempio, che in soggetti esposti ad odori che provocano disgusto c’è un’attivazione dell’insula anteriore che si verifica anche quando vedono una smorfia di disgusto e che soggetti stimolati con una scossa elettrica dolorosa alla mano mostrano un’attivazione di aree cerebrali identiche, inclusa l’area dell’insula anteriore, quando osservano il proprio partner ricevere la scossa dolorosa.

 

 

L’empatia è quindi un’importante innata capacità, grazie alla quale è possibile lo scambio emotivo tra esseri umani, la compassione, la comunicazione, l’altruismo, la sopravvivenza della specie.

Essa ha un substrato neurobiologico ed è parte intrinseca del corredo genetico umano.

 

Dott.ssa Adriana Esposito